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l’esame compiuto di esse a distinguere in ciascun gruppo del sottogruppi notevoli. Certo che non è da fidare sicuramente ad esse, poichè d’ordinario le rubriche sono state aggiunte nei codici dopo la trascrizione del testo, quindi possono in qualche caso essere state tratte da un codice diverso da quello da cui fu esemplato il Poema; ma della loro utilità nel maggior numero dei casi, a dare indizio di affinità tra i mss., non è da aver dubbio, e devono quindi esser raccolte compiutamente, insieme con tutte le varianti e gli altri elementi esteriori sopra indicati. Così torneremmo al proposito di fare, per ciascun codice della Commedia, una pubblicazione come per quelli di Vienna e di Stoccarda fece il Mussafia. Dal che nascerebbero tre vantaggi: 1. sarebbe facile trovare chi dei mss. desse relazione, e colla maggiore esattezza possibile, perchè del proprio lavoro ciascuno avrebbe il merito e insieme la responsabilità; 2. raccolto così tutto il materiale critico ogni studioso potrebbe darsi all’opera della classificazione in qualunque luogo si trovasse, anche nel più lontano dalle città dove è abbondanza di codici danteschi, con possibilità di riuscir sempre a risultati sicuri; 3. Il lavoro di ciascuno potrebbe facilmente esser sindacato e discusso da tutti quanti gli studiosi. E sarebbe sperabile, che, resi in tal modo facili i mezzi di studio e di discussione, si avesse in tempo relativamente breve un testo della Commedia degno dei rinnovati studi.