Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 7 — |
mina le cause di alterazione nei testi a penna, e discorre dei vari metodi che sono stati o possono essere usati per la ricostruzione di un testo che, quant’è possibile, si avvicini all’originale smarrito, sempre convalidando le affermazioni con abbondanza di esempî.
All’introduzione aggiunge un’utile nota sulle difficoltà che si presentano nella interpretazione dei mss.; alla collazione, una notizia dei codici da lui esaminati; e compie il volume con cinque appendici, in cui tratta questioni speciali connesse col testo: nella prima discorre dell’aiuto che si può trarre per la critica di esso dalle reminiscenze che si trovano in Dante di autori classici; nella seconda dà conto di una famiglia di codici danteschi da lui detta Vaticana, spiegando come è pervenuto a siffatti resultati, e dando le prove dell’esattezza loro; nella terza discorre dei versi interpolati nel e. XXXIII dell’Inferno che si contengono in tre codici (De Bat., 383, 489, 427); nella quarta propone alcune variazioni al testo Witte; e offre per ultimo nella quinta uno studio del rev. H.F. Tozer sul metro della Divina Commedia.1 Ma nello stesso anno 1889 questa varia e copiosa raccolta di fatti e d’osservazioni parve dover ormai riuscire al tutto inutile, poichè dalla Svizzera il dott. Carlo Täuber annunziava d’esser già colle sue ricerche giunto a determinare i capostipiti dei mss. della Commedia.2 Fatta la collazione di un numero scelto di varianti su quasi tutti i codici che oggi esistono, ed eliminando quelli che presentavano lezioni sconosciute