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PENSIERI E GIUDIZI | 35 |
IV.
Questi miseri concetti che i nostri professori di critica hanno dell’arte e della critica stessa, potrebbero far parere vera la sentenza di Mommsen, che i latini, generalmente, mancano di sentimento poetico. Se non che, non essendoci un sentimento universale e assoluto della bellezza e però dell’arte, ogni razza e ogni popolo ha un’arte sua particolare e la intende e la esercita in un modo suo proprio. E la pedanteria è purtroppo una caratteristica speciale della poesia e della critica italiana di tutti i tempi; ed esercita su l’una e su l’altra i suoi diritti, con una intransigenza e una crudeltà che solo ha riscontro nella feudalità e nel Sant’Uffizio.
V.
A Michele Rapisardi, pittore elegantissimo, nato in Catania il 27 dicembre del ’22 e morto in Firenze il 19 dicembre 1886, non pietra nè parola ha consacrato la patria che di illustri favolosi e di pretazzuoli arroganti ha immortalato l’effigie, popolandone il più bel viale del pubblico Giardino.
Prima di Michele Rapisardi, un pittore solo degno di tal nome aveva avuto Catania: Olivio Sozzi1. Di lui possedeva la patria un’opera sola;
- ↑ Nato a Catania nel 1690, morì il 31 marzo 1765 a Spaccaforno (prov. di Siracusa), ove ebbe onorata sepoltura. Parecchi dei suoi pregevoli dipinti si ammirano in Palermo.