Scote il mesto sudario e il brando cinge; 50E riaccesa l’itala saetta
A la mortal tenzone
Rugge de l’Alpe minacciata in vetta
L’allobrogo leone.
Sopra cocchio fulmineo e in viso ardente 55Dei ridestati lampi
Dal pian lombardo a la sicana sponda
Scorre stridendo l’itala vendetta;
Sui combattuti campi
Passa la Morte sibilando e ingombra 60D’ammucchiati cadaveri nemici
Ai vincitori il varco;
Siede Vittoria all’ombra
Dei nuovi lauri del sabaudo trono,
E nell’immense braccia 65Le partite città Concordia abbraccia.
Padre, sul fronte ardito
De la rinata prole
Rinnovata or non è d’Ausonia il serto?
Splender non vedi il sole 70Entro ai lor occhi e di Quirino il foco?
Dal più rimoto loco
Mover vedi ciascun devotamente
A baciar la tua sponda
E a deporre al tuo piè le sue corone, 75Onde, o padre, tu sei la prima fronda.
Così soleva il giovinetto Argivo
Vittorioso dell’elèo cimento
Al genitor canuto
Superbo rassegnar l’inclito ulivo, 80Ed era intorno a lui lungo saluto