Quando su l’orme del destrier d’Alberto 20Il bellicoso Allobrogo movea
Di Pastrengo sul campo e di Goito,
Da l’Etna a le lagune
Fraterno plauso universal sorgea;
E fu speranza e serto 25Il piemontese eroe
De la scissa penisola fremente,
Che ne l’onda regal de l’Eridano
Purgar sperava le vergogne antiche
E di Novara al piano 30Stender le succedenti orde nemiche.
Sopra la vetta alpina
Or surse de la nova èra la stella.
Ivi le formidate ali raccolse
L’Aquila pellegrina 35Che di Vittorio al piede
L’antico rassegnò fulmin di Roma.
Sopra la nostra chioma
Del lauro avito rinverdì la fronda,
E deponendo la pretesta bruna 40La vilipesa ancella
La mal sofferta clamide riprese,
E conoscente in dono
Al Sabaudo leon diede il suo trono.
Chi di tante corone il crine ha cinto 45E alta sempre portò l’itala insegna
E del suo sangue ha tinto
Di nostra libertà l’ara più volte,
Come e da quanta cecità sospinto
Contaminar potea 50Tante glorie ed amor solo in un giorno?