Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
Per l'insurrezione della Grecia
Su queste rocce che la neve imbianca
E coronan le nubi e il mar flagella,
Dove rugge la scura ala mai stanca
4De la procella;
E specchiate le cime irte ne accoglie
Il popolato Egeo, dove la bruna
Nave ottomana abbominata scioglie
8L’Osmania luna;
Quando s’inalza in ciel l’ora più muta
Ed incerto l’austral Sirio fiammeggia,
Una voce per quelle aure perduta
12Qual tuono echeggia.
E se spande la luna i suoi sereni,
Su quelle rupi solitarie assiso
Immenso Angiol si vede, e di baleni
16Arde nel viso.