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PENSIERI E GIUDIZI 133

straniando dall’Ideale, e vi s’imprima profonda e la infiammi all’abborrimento di ogni tirannide sacerdotale, regale, plebea, e la spinga con l’entusiasmo sublime alla religione della giustizia e della fratellanza.


VIII. 1

novembre 1911.


Se nelle tristi condizioni della mia salute potessi pensare a scrivere versi, io protesterei con tutto ciò che vi è ancora di vivo nell’anima mia contro le prepotenze della guerra, abbominevoli tutte sotto tutte le forme, tranne quelle combattute dai popoli per l’acquisto e la difesa della propria libertà. Protestano in ogni modo e protesteranno da tutte le viscere del mondo


                    i gemiti infiniti
Di tutti i figli, di tutte le madri,
E il tuo sospiro, il tuo perdóno, o Cristo.

  1. Queste parole furono dettate dal Rapisardi, già presso a morire, ad Amelia Poniatowski Sabèrnich, quando più fiera imperversava l’impresa libica.