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132 | MARIO RAPISARDI |
della madre gloriosa e onorando sè stessi con opere di civiltà e di bellezza, crescono decoro alla republica ospitale, schiudono vie nuove ai commerci, allietano d’alte speranze i lavoratori e rendono sempre più efficaci e durevoli le amistanze dei due popoli affini.
VI.
Fra la lotta di cannibali che straziano da un pezzo la nostra città, io, povero sognatore di Libertà e di Giustizia, auguro che gli onesti di tutti i partiti sentano finalmente la necessità di una concordia operosa per separare, quant’è possibile, la politica dall’amministrazione; di cooperare sinceramente all’educazione del popolo nostro confortato dall’esempio di autorevoli ambiziosi a calpestare i propri doveri, le ragioni della giustizia, le norme della civiltà; di badare scrupolosamente all’amministrazione della cosa pubblica.
VII. 1
gennaio 1911.
Risorga l’immagine dell’Eroe non soltanto su le piazze contaminate dalla barbarie codarda, ma nell’anima dei giovani che si vanno sempre più
- ↑ Per un monumento a G. Garibaldi in S. Giuseppe Vesuviano.