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114 MARIO RAPISARDI

battere tutto ciò che snatura la religione, la politica, la scienza. Il prete, il birro, il pedante: ecco la trinità che dovreste bandire dal tempio, dalla società, dalla scuola. Non vedete l’esempio che vi dà la giovine Russia? Potreste voi rimanere indifferenti allo spettacolo atroce che dànno i professori di Kiew trasformati in delatori, in accusatori, in gendarmi dei loro discepoli, dei propri figliuoli?

Voi parlate dei vostri diritti.... I vostri diritti son quelli di tutta l’umanità. Difendeteli nel campo della scuola come altri li difende in altri campi; ma non dimenticate di essere cittadini e lavoratori come tutti gli altri.

E fra i vostri diritti, vi prego, non annoverate i numeri unici, le passeggiate di beneficenza, le rappresentazioni di carità, il bruciamento delle innocue panche scolastiche, le bicchierate e le matricolinate in berretto storico!...

Sursum corda, miei cari. E che siate benedetti.


X.

maggio 1904.

L’editto imperiale1 che proibisce ai Ruteni di usare la loro lingua è uno schiaffo alla civiltà. Qual meraviglia? L’esistenza di un governo di-

  1. Codesto ukase vietava ai Ruteni (i così detti piccoli Russi) l’uso della loro lingua, sia per insegnamento in iscuola come per pubblicazioni, discorsi pubblici, ecc.