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PENSIERI E GIUDIZI 109

I congressi e gli apostolati legalitari gioveranno unicamente a convincere i lavoratori del mondo, che libertà e giustizia e pace non otterranno mai sulla terra, se non dopo che avranno avuto la virtù di atterrare in uno slancio di concordia e di violenza sublime i mille feticci che ci stanno ancora sul collo.


III.


Nulla sperino i Triestini da governi che spargono in guerre infami il miglior sangue dei popoli, che rispondono col cannone a chi ha fame di pane e di libertà, che trucidano gl’inermi, le donne, i bambini. L’ora della riscossa scoccherà e non guari, forse; le famiglie dei popoli rientreranno nei limiti che loro assegnò la natura; la Giustizia sociale trionferà. Ad essa, o Triestini, volgete gli animi, ad essa preparate gli altari. Non all’Italia del passato: all’Italia dell’avvenire, nel nome di G. Oberdan, i vostri voti fraterni.


IV.


Non avendo nè voglia nè autorità di far lungo discorso sull’immancabile questione fra settentrionali e meridionali d’Italia, mi restringo ad osservare che dal fraterno dissidio a me paiono principalmente colpevole i primi, che le Provincie nostre han considerato sempre come terra di conquista; e precipua cagione dei loro falsi giudizi