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82 MARIO RAPISARDI

col sangue del popolo il peggior nemico delle libere istituzioni, tradisce il popolo, disonora la patria. Abolizione del primo articolo dello statuto; istruzione laicale; agitazione legale: tutte belle cose, che si pascono di lunghe speranze con l’attender corto. Altro che empiastri ci vuole. Che cosa fa il villano per iscovare la volpe? Getta il fuoco nel covo. Questo faccia il popolo italiano. Fuori le volpi; fuori i nemici della patria; fuori i trafficatori delle coscienze! E fuori chi li difende!


IV.

La sapienza politica di Leone XIII è stata pari alla insipienza dei governanti italiani e alla mellonaggine del nostro volgo patrizio e plebeo. L’Italia, specialmente meridionale, ripullula, per opera del papetto dal sorrisetto volteriano, di conventi sotto altro nome, in barba alla legge; e la così detta «milizia di Cristo» è cresciuta e cresce sempre più di numero, di audacia, di operosità.

La democrazia cristiana è un tranello teso alla buona fede del popolo, alla tolleranza degli acchiappanuvole e alla balordaggine mascherata di furberia, onde van famosi gli apostoli del pane. I quali altro non vedendo nella storia che la questione economica, lasciano invadere il campo alle ortiche cattoliche; e, lusingandosi di potersene all’occasione giovare, fan combutta coi preti e si reggono il sacco a vicenda. Così la decrepi-