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UNA FESTA ITALICA
alla bambina mantovana socia della “dante alighieri„ |
Io non ricordo il tuo nome. Ricordo che, dopo il discorso, mi aspettasti con altre persone, tra le quali la tua esile figurina spariva, e mi offristi un mazzolino di fiori. Seppi allora che tu non eri ricca, che eri figlia di buoni operai, e che ti eri ascritta da te alla Società Dante Alighieri, e che pagavi di tuo la quota annuale, e che la Società non aveva tra i suoi socii un capo più gentile e un cuore più ardente, un’anima più ebbra di sacrifizio e più invasa di amore, che la tua!
Non ricordo il tuo nome, o santa fanciulla, perchè... Perchè allora e poi io ti pensai e ti invocai e ti amai e ti adorai sotto un altro nome, sotto il tuo vero nome. Tu sei, nata dal lavoro e arrisa dall’ideale, piena di baldezza e leggiadria, d’ingenuità e fortezza, l’Italia! l’Italia vergine, l’Italia nuova, l’Italia che speriamo e in cui crediamo, che ci fu promessa, che è già per essere, che già è!
Io t’ho baciata sulla fronte pura e ardita, o giovine Italia!