Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
antonio mordini in patria | 301 |
or le genti del re Giovanni, ora i masnadieri di Francesco Castracani, ora le barbute di messer Piero Farnese. E il vostro capitano, o cittadini di Barga, Benghi del Tegghia Buondelmonti fiorentino qui ruppe la Compagnia Bianca dell’inglese Bosco-di-falchi, che noi chiamiamo Aguto (Hawkwood), ricuperando Gragno, Seggio, Loppia, Albiano e Castelvecchio... i nostri bei paeselli! E nel Pian grande cozzarono i più reputati condottieri del tempo, Francesco Sforza e Niccolò Piccinino; e i vostri antenati, o Bargei, del secolo XV (era il 10 ottobre del 1437) uscirono in numero di duemila dalle porte della terra assediata, e assalendo il Piccinino assediante diedero battaglia vinta ai fiorentini dello Sforza e di Neri Capponi, che erano venuti a liberare Barga.
II.
Ora non più badalucchi e battaglie e congiure e fazioni e assedii. Nei monti dove s’aggiravano Francione e Del Fante e Cesare (che fu squartato) e Guerracchino, ora le guardie forestali, ministri severi di legge qui troppo severa, e altrove troppo corriva, accorrono al focherello d’un pastore che si riscalda, o al belo tremulo d’una capra che si lamenta d’esser proscritta dove è permessa la pecora e la vacca, che fanno anch’esse, come lei, e come tutti i buoni, col gran bene anche il piccolo male. E dalla rocca ormai diruta di Sommacolonia non discende più a preparare qualche scelleratissimo eccesso contro i barghigiani medicei il repubblicano capitan Galletto: discende coi muletti carichi di carbone il... Diavolo: un buon dia-