Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
la messa d’oro | 283 |
con taciti sussulti i libri delle nostre battaglie; e dire a tutti: “Venite a questa messa italica!„; e se esitassero, gridare: “Sono ammesse le bandiere tricolori! Le trombe del nostro riscatto squilleranno alla elevazione! All’ultimo, il celebrante benedirà le corone dei martiri nostri!„
E vorrei avere la voce divina, quella che scopre le tombe e fa levare i morti, per portare avanti gli intransigenti e intolleranti che vi fossero, tra gli austeri ricusatori della fede e i fieri lottatori di classe e i memori difensori della patria, la testimonianza rediviva del gran morto di quel due giugno; e dire a lui: “Non è egli un, come tu dicesti d’un altro, vero prete di Cristo? O generale, questa tua Italia, egli la ama anche nella sua miseria, la segue anche nel suo esilio, la solleva caduta, la consola disperata: terge il sudore e le lagrime ai suoi lavoratori raminghi, riscatta dalle infernali officine i suoi nudi piagati famelici bambini venduti... „
E sopraverrebbe colui che qui in Pisa parve uscire dal mistero per entrare nella morte, sopraverrebbe dalla sua immortalità, a dire: “Più di mezzo secolo fa, nel mio esilio di Londra, io denunziai la tratta dei bianchi, e biasimai il clero che potrebbe, volendo, impedirla... „ E tutti e due, quel volto di leone calmo, in cui è dipinta l’azione, e quell’altro volto che sembra fatto di solo pensiero, s’inchinerebbero avanti il prete che volle redimere e redense.