Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
240 | pensieri e discorsi |
parte e dall’altra; dall’una parte e dall’altra i giovani si nutrivano d’odio.
I ricchi non avevan già più chi li servisse: fortunate quelle signore che avevano imparato a fare il bucato e la cucina!
I poveri non avevano più scuole, dove mandare i figli, non ospedali, dove essere curati nei loro morbi, non asili per l’infanzia, non ricoveri per la vecchiezza.
L’odio aveva avvelenato tutti i cuori: tutti gli occhi avevano lo sguardo bieco del bandito e del prigioniero.
Sino allora restava anche una terza classe: la classe degli armati: nè mai essi avevano sentito battere tanto di fierezza il cuore: istituiti per la guerra, essi mantenevano la pace.
Ma una pace torbida, inquieta, piena di ululi soffocati.
Finalmente anche quella classe di mezzo sparì, e si fuse parte di qua e parte di là.
E un giorno cessò ogni fragor di macchine, ogni grido d’aratore, ogni strepito di martello. Tutto era chiuso e tacito. La pietà era da un pezzo estinta: s’estinse il lavoro.
E allora venne la guerra: i due generi disumani si avanzarono l’uno contro l’altro con tutte le armi dell’odio...
Avevano due grandi bandiere.
Nell’una e nell’altra si leggeva la stessa parola: giustizia!
Ma perchè continuare nella lugubre lettura? Cerchiamo d’ignorare il rimanente: Chi vinse? fu pace poi? il sangue non fermentò? fu poi uguaglianza?