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208 | pensieri e discorsi |
guarda quant’è il sudore della lor fronte, e come piccolo è il pane che bagnano con esso! guarda come iniquamente da loro si esige che sian buoni, quand’essi, soffrendo non possono veder se non cattivo intorno a loro! guarda come stolidamente si lascia che non sappiano nulla e si pretende poi che sappiano appunto questo, che essi devono rispettare la società che li trascura o li rinnega! guarda come assurdamente non si fa nulla per toglierli dal fango o si fa qualche cosa per gettarveli e per tenerveli, e si pretende che siano puliti!„
E la voce continua col soffio dell’uragano: “Sta coi deboli e con gli oppressi! Unisciti a quelli che si uniscono! Senti il grande scalpitìo sordo dell’universale esercito degli scalzi? Sii generoso, e va coi tuoi fratelli infelici!„
E dice un’altra voce, che è annunziata da squilli di tromba arrochiti dalla lontananza: “Sii grato, o giovinetto! Ricordati, appunto, che giorno è questo. Se tu puoi deliberare ora che cosa tu voglia essere, e se tu potrai, per la tua parte, far le leggi cui ubdire, e scegliere gli uomini che ti governino, fu per noi! Noi abbiamo combattuto per te, per voi, nostri figli e figli dei nostri figli; e ora che non avete più bisogno di noi ci rinnegate? Ed è poi vero che non avete più bisogno, non di noi morti, ma del nostro ideale vivo? Voi credete chiusa la nostra missione storica, e impazienti, in così pochi anni, d’essere un popolo unito e singolo, aspirate a fondervi nella grande umanità... Ma se non formate nemmeno tutto e intero quel popolo! E poichè la terra patria non basta più ai suoi abitatori, e ogni popolo si spande dove, nel mondo, c’è posto per lui, e specialmente