Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
un poeta di lingua morta | 169 |
occhi su una paranza immobile ad esplorare, chiunque udrà il tintinnio cadenzato dei cembali, penserà a te, come a vivente, come ad immortale, o poeta sepolto; e vedendo uscir dalla sua grotta di conchiglie iridescenti la fata Morgana e addensare con la spola arguta del vento sull’ordito della bonaccia la sua trama variopinta, e distendere la meravigliosa tela in cui ondeggiano le città e si moltiplicano le cose, ripeterà il tuo nome, come di mago non impari e non diverso, o Diego Vitrioli.