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90 pensieri e discorsi

parve tale da essere tenuta “in piccolo conto per comparazione alle altre„, e ti parve che fosse ben difficile a conseguire tra i viventi, e non senza compenso di fastidi e dolori, e pur difficile a ottenere e conservare tra i posteri e senza tuttavia alcun frutto di felicità. Ti parve che ella portasse a’ suoi cultori il destino di “condurre una vita simile alla morte, e vivere, se pur l’ottengono, dopo sepolti„. Ironia! E dopo ancora t’accorgesti che il tristo secolo non apprezzava ingegno e virtù, e che pur questa inutile gloria mancava ai degni studi. Non ostante mi parrebbe che ora tu dovessi sentire nella pallida fronte la ventata dell’avvenire: il soffio che viene dall’isola lontana la quale interrompe l’infinito mare della morte.

No. Se ti si offrisse invece di questa gloria inferiore, che viene dallo scrivere, quella maggiore che nasce dal fare, e ti si offrisse in sommo grado e senza alcuna macchia, e ti si desse a scegliere tra quella e la morte, tu sceglieresti la morte. La gloria è vanità.


III.


Ma invero c’è qualche cosa di meglio. Tu dicesti, quattr’anni sono: “Io non ho bisogno di stima, nè di gloria, nè d’altre cose simili, ma ho bisogno d’amore!„ E per il tuo cuore basterebbe, credo, anche quello che tu, così vivamente, chiamasti “amor di sogno„, simile a quelle meteore spirituali che scoppiano nel silenzio del sonno, e lasciano, al risveglio, l’anima rinverdita e rinnovata come dal refrigerio d’una tempesta. Al tuo cuore basterebbe