Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
vi | prefazione |
libertà da cima a fondo. E perciò lo dedico a voi, che non solo assomigliate a me nel disdegnare ciò che mette i ceppi al pensiero, ma che nel mio cuore figurate, uno, giovane, ardente di fede e parco di parole, franco ma a monosillabi, libero ma a cenni, la vostra Sicilia. La Sicilia, con tutti i discorsi che si sono fatti sulla mafia siciliana, non è terreno da piantarvi la selva oscura del partito, ossia del non-volere, ossia del non contar più se non come uno sterpo in un gran viluppo inerte e infecondo. Che! In ogni siciliano il proprio io è lì che negli occhi grandi e profondi sta in guardia della persona, piccola (come la vostra) e cara! E la Sicilia tutta non vuol liquefarsi nel resto dell’Italia. Bene! E, per questo suo medesimo sentimento, non vuole che l’Italia sia annullata nel resto del mondo. Benissimo!
Caro Vincenzo, e io non ho trovato in Sicilia uno più siciliano di voi e più italiano di voi. E perciò vi amo. E siete fiero. E perciò vi ammiro. E lavorate in silenzio. E perciò vi venero. E vi arriderà il successo?...