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76 | penombre |
15Un giovin Sire senza scettro d’oro,
Ma cui nutrian d’aromi e terra e cielo,
E una corte di sogni e di speranze
Complimentava fra beate stanze,
Era in quei giorni io stesso:
20Io che il perduto imper sospiro adesso!
I bei vegliardi dallo scettro d’oro
Che per la neve, sotto il ciel sereno,
Sostar sommessi alla mia porta udìa,
La notte della santa Epifanìa,
25O son morti di freddo o son malati
Nei paesi del Sole,
I bei vegliardi dallo scettro d’oro!