E il mesto cuore interrogo
Di tante larve amante,
Su tante care imagini
Nei dì perduti errante:
Il cuore, il puro oceano
Donde a inneggiar sorgea 21La giovinetta idea.
E penso i dolci studii
Di quando in mezzo a fiori
Credea la mente avvolgersi
E preparar colori,
Di quando ancor sull’anima
Sorridendo volava 28L’avemaria dell’ava.
Allora ai belli esametri,
Irti di sacre fole,
La verità cantavano
Le bibliche parole;
Allor la bieca Eumenide
Salutava, tremante, 35La vergine di Dante.
Oh il padre eterno! il giudice
Calmo, augusto, barbuto!
Il Dio della famiglia
Da bambinel veduto!...
Forse perchè era vecchio
E coperto di rai, 42So che davver l’amai!