Vi riposa la buona vecchierella
Che mi seguiva, silenziosa e bella,
Nei sogni a veleggiar,
Coi freschi venti che l’infanzia spira,
Spiaggie d’oro e di perle a imaginar.
E in lontananza sul vago oceano
Del mio vïaggio tortuoso e strano,
Più che le perle e l’or,
Forse già quella santa indovinava,
O bambinello, il tuo futuro albor!
E non nato ti amò, povera donna,
E pensò di attaccarti alla sua gonna,
Come si attacca un fior,
E della sua celeste anima d’ava
Farne rugiada benedetta ancor!
Ella è discesa nella fredda terra,
E dal buio fatal che la rinserra
Non sorgerà mai più:
Prole di ignoti profanò la casa
Che fu sua casa, e nostro tempio fu.
Ma non tutto esulò nel cataletto
L’idolo mio; non vi inchiodâr l’affetto
Dei bimbi, e la virtù!
È la ricchezza, dalla creta evasa,
Che renderemo all’anima lassù!
La ereditai per te, mio bambinello,
Per farti buono, fortunato, e bello
Di angelica beltà:
Quella che vive dove l’uom non rode,
E l’ugna d’Eva a graffiar non va.