IV


TERZA RIMA


Quando il sol cadde e tacquero le squille,
     La quïete e l’amor cantano un coro
     Alla tribù dell’anime tranquille.

L’uomo è stanco di passi e di lavoro,
     La donna ha l’occhio languido e profondo,
     Il focolare è una chiesetta d’oro.

Mentre il suo raggio acuto e rubicondo
     Cresce e svanisce, lottando col cero
     E colla luna che accarezza il mondo;

Mentre il musino del gattuccio nero,
     Immobile ed intento al limitare
     Sogna il suo lungo sogno di mistero;

Come un mesto palombaro nel mare,
     Io discendo nel cor che Iddio m’ha dato,
     E mi guida le perle a rintracciare

Il respiro del bimbo addormentato.