Oh quando, in braccio
Della nutrice,
Il tuo ti coglie
Sonno felice,
E il capo dondoli
Come un vecchietto
Che sogni il ciondolo
Del suo berretto:
Quando, le deboli
Braccia incrociate
E le finissime
Mani allargate,
Al par di un monaco
Fuor dal cappuccio,
Mi osservi attonito
Dal tuo lettuccio,
Senti: io risuscito
Le ricordanze,
E per le cerule
Mie lontananze,
Ricerco l’esule
Che fu me stesso,
Il bimbo, il giovane
Che un padre è adesso.
Lo trovo: memore
Della campagna,
Bever le tenebre
Della lavagna;