Se un ramo di lauro
Ci aspetta nel mondo,
Serbiamolo al biondo
Suo lucido crin!
E tu che ti nomini
L’immenso avvenire,
Tu culla dei gaudii,
Dei pianti e dell’ire,
Lo guarda, e inargentati,
Lo guarda, e t’indora;
Gli innonda d’aurora
L’astruso cammin.
Se il peso del genio,
Se il marchio del vate
Son l’onta e la gloria
Che Iddio gli ha serbate,
Oh intatte ritornino
Le età che son morte;
Del dolce, del forte,
Del santo cantar!
Ma meglio, assai meglio
Se invece lo aspetta,
La pace, il silenzio
D’ignota casetta!...
Sia piena di rondini,
Dal mondo difesa,
Sia bianca e sospesa
Fra il ciel ed il mar!