Era ben mesto, o miei poveri amori,
Chè sulla strada, quando son venuto,
Mi seguiva un convoglio di dolori
20Rapido e muto.
Or li ho messi a dormire ad uno ad uno,
Distesi, freddi, pallidi, stecchiti;
In verità, non ditelo a nessuno,
24Li ho seppelliti
Nell’orticello pien di aranci e d’ali
Dove un bel pozzo invita ad aver sete,
E dove spesso brillano gli occhiali
28Di qualche prete;
Sotto il sagrato, e placidi vi stanno
Fra le campane e i cantici latini:
Berretti rossi e mèzzari vi fanno
32Da fiorellini.
Dormono lì, nè, mutin lune e soli,
A rizapparne andrò la sepoltura;
Però, a smarrirli, partirò da Noli
36A notte oscura,
Poichè sepolti son, ma non son morti:
Quando la coltre non sorride al sonno,
Tornano ancora, tanto sono accorti,
40E tanto ponno!
Bussano ancora alla finestra mia,
E — apri, gridano, apri ai vecchi amici;
Abbiam pescato nella tenebrìa
44Rime felici.