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188 penombre


Il ciel le sue benigne aure non spira
     A giovinetto capo che si lagna,
     Ma la terra nel suo seno l’attira
                                             40Per le calcagna;

E un’anima di cento anni che ingora
     Un odiato involucro ventenne,
     Geme dietro le rose e canta: è l’ora
                                             44Di alzar le penne!

Oh baci, oh soli prodigati al bimbo,
     Ironie degli aprili e delle madri!...
     Meglio una bara di due palmi, e il limbo
                                             48Dei santi padri!



FINE.