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rivolta 181


L’uno gracchiando alla melma natìa,
     L’altro ai santi e alla vergine Maria,
     Potean soli ridarmi un’ora lieta;
     Tanta vergogna mi mordeva il core
     20D’esser poeta.

Uscii — piovendo gocciole sottili,
     Le cime nascondea dei campanili
     Il nebbione, e la cupola del duomo,
     Senza il manico d’or, parea la canna
     25Di un pover’uomo.

Mi zoppicava accanto un vecchierello
     Tutto avvolto in un lurido mantello;
     Era canuto, giallo e macilento,....
     Lo urtai; la stoffa che lo mascherava
     30Si aperse al vento,

E, come un filo che trovò la cruna,
     Un raggio uscì dalla sua falda bruna;
     Io gridai come un pazzo: — È lui ch’io scerno,
     Non v’è più dubbio, l’ho trovato, è lui,
     35È il padre Eterno!

Ah paradiso, purgatorio, inferno,
     Alba, sera, meriggio, estate e inverno!
     No, non, mi sfuggi, despota adorato;
     Non mi sfuggi, e arrossir devi, e pentirti
     40Del tuo Creato! —