Poi la Lussuria; — le darò un altare
Tutto per lei, tutto profumi ed or!
Sera e mattina, senza mai posare, 20Dovrà cantarmi l’Angelus nel cuor.
Porrò l’Invidia accanto al cimitero,
E in refettorio la Gola porrò;
Schiavo del corpo e schiavo del pensiero, 24Perennemente le visiterò.
Tu, Avarizia, starai sul campanile
Giorno e notte, o pudica, a mormorar:
Qui abbiam l’azzurro, la manna e l’aprile, 28Son rime e strofe e non le voglio dar!
Condurrò l’Ira anch’essa al mio convento,
Ma per poco, la scarna, vi vivrà;
Le innalzeranno in chiesa un monumento, 32Ove il Priore a ridere verrà.
Immemore così del calendario,
Starò in riva del mare, in mezzo ai fior,
Nel convento lontano e solitario. 36E sulla porta sarà scritto: Amor.