Le vecchie note, o vegine, 70Le troveranno ammodo,
E ci diran sul sodo:
— Bene, bene davver! —
Al di là dei comignoli
Se tentiam batter l’ali, 75Potrem fra noi benissimo
Dichiararci immortali,
Ma ricontando cedole
E buoni del Tesoro,
Brontoleran fra loro: 80— È linguaggio stranier! —
Musa! le notti volano
Quando vieni in famiglia;
Già la lucerna è pallida
E la città sbadiglia... 85Io stanco sono... oh il fulgido
Sole che spunta adesso,
Quello è sempre lo stesso
Da quando in cielo entrò!
E a noi mutar coi secoli 90È legge e forma e ingegno;
Or giganti magnanimi,
Or fantocci di legno;
Poc’anzi io stesso un angelo,
Presto un verme dormente, 95Una preda del niente,
Un uom che vaneggiò!