domus-mundus 129

  Germoglieranno i mistici
  Orti dell’avvenire!
  Pregate — ei dee soffrire
  Sciogliere il volo ancor!

. . . . . . . . .

Egli guardava attonito,
  Triste, cogli occhi immoti,
  L’universale accendersi
  Dei continenti ignoti.
  Egli sognava, o limpido
  Raggio, profondo velo!
  La vastità del cielo
  E della donna il cor.

Calava il sole e la notte salìa.
Piovevano con quelle
Parole, e colle stelle,
  Goccie d’amore e di malinconia;
  Calava il sole e la notte salìa.


III


Ed ella a lui: — fuggiam da queste bolge
  Alla nostra pendice;
  Sotto il verde e l’azzurro il tempo volge
  Lento e felice.