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capitolo decimonono 77


Il Costantini, prima di entrare nella Camera ove era adunato il Tribunale, ha consegnato al Notaio Cancelliere un foglio affinchè fosse consegnato al Presidente.

Ciò eseguito Monsignor Presidente ha ordinato che la prosecuzione di questa causa sia inviata ad altra udienza da destinarsi1.

Solite preci ecc.

Ora ecco la lettera con cui il Costantini indirizzava al proprio difensore Avvocato Pietro Gui la istanza rivolta al Presidente del Supremo Tribunale, che parimenti riproduco.

Ambedue i documenti sono di carattere di Sante Costantini

(Fuori).

«All’Ill.mo e Preg.mo Signore


Il Sig. Avv. Gui, Difensore presso la S. Consulta
Pressante S. R. M.
(Dentro).
«Ill.mo Signore

Perdonerà se col mezzo della presente vengo ad incomodarla, ma siccome ho deciso di avanzare un’istanza presso l’Ecc.mo Tribunale onde essere riammesso in udienza per dare nuovi ed esattissimi schiarimenti per conoscere la verità e nel medesimo tempo la mia innocenza, prego V. S. Ill.ma perchè voglia insistere presso il sullodato Tribunale a volermi accordare tanto favore e spero che, dal canto suo, non ometterà cosa alcuna perchè mi venga concesso.

«Pel caso, come spero, mi verrà accordato avrei bisogno estremo di vederla qualche giorno prima della udienza; e, in attesa di una qualche risposta in proposito, La prego a tenermi per iscusato e nel momento che Le rinnovo tutta la mia stima e servitù, ho l’onore di segnarmi

«Dell’Eccellenza Vostra Rev.ma (sic).
Da S. Michele 4 aprile 1854

U.mo Dev.mo, servitore
Sante Costantini»2.



  1. Processo, Tomo XVI, sesto Verbale.
  2. Appare chiaro che, avendo il Costantini pochi momenti prima di scrivere questa lettera, scritta l’istanza indirizzata a Monsignor Presidente, per equivoco, ha ripetuto la chiusa della istanza nella chiusa della lettera all’Avvocato Gui.