Pagina:Pellegrino Rossi e la rivoluzione romana III.pdf/88

76 il processo di pellegrino rossi

l’esame del Giudice Picchiorri, il quale potrà dire a quale ora terminò l’esame, avendo esso Picchiorri guardato l’orologio e poi dà una coartata del dove e con chi passò, tutta la, giornata del 15. Dice che, due o tre giorni dopo partito il Papa, egli cantò al Caffè delle Belle Arti un inno in lode di Pio IX e fu fischiato.

Si ritira: entra Paolo Papucci, che si riporta ai costituti.

Si ritira il Papucci, entra il Giovannelli: ripete che il 15 Novembre era di guardia al quartiere e che due religiosi, dei Ss. Cosma e Damiano parlarono con lui sulla porta del quartiere stesso. Si ritira.

Entra Filippo Facciotti, si riporta ai suoi costituti e aggiunge solo: nego di aver detto al Processante che Salvati godeva opinione di spia.

Ora tarda: solite preci: a domani 301.

Giovedì 30 Marzo 1854.

Recitate le solite preci, entra Francesco Costantini, nega qualunque sua responsabilità nel delitto, ripetendo quanto ha detto nei suoi costituti.

È nuovamente introdotto, in seguito ad istanza fatta pervenire al Presidente per mezzo dell’Avvocato Gui, Luigi Grandoni che ripete quanto ha detto nella prima discussione. Torna ad insistere perchè gli siano mostrate tutte le carte appresegli: su di che il Signor Presidente gli ha detto saranno dati gli ordini opportuni al Giudice Processante.

Attesa l’ora tarda e avendo i Difensori domandato qualche giorno di sospensione onde potersi meglio orizzontare il Presidente ha differito la prosecuzione ad altra udienza da destinarsi. Solite preci ecc.2.

Mercoledì 5 Aprile 1854.

Il Presidente fa dare lettura di una istanza del prevenuto Costantini Sante in data 4 aprile che chiede essere nuovamente inteso.

Il Fiscale non si oppone. Il Tribunale rimasto solo emette ordinanza con cui è accolta la domanda di Sante Costantini e si ordina che esso venga condotto avanti al Tribunale.


  1. Processo, Tomo XVI, quarto Verbale.
  2. Processo, Tomo XVI, quinto Verbale.