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52 il processo di pellegrino rossi

che se i Carabinieri si muovevano, al Pincio sarebbero stati sparati tre razzi o granate e a questo segnale bisognava riunirsi a Piazza del Popolo, o a Piazza di Spagna, o a quella di Sant’Ignazio, o a quella di Ponte, armati con armi da fuoco, dove avremmo trovati i nostri capi e allora si sarebbe cominciata la rivoluzione e si sarebbero ammazzati i cardinali e il Papa se riesciva.

Qui l’assurdo salta agli occhi anche dei bambini. Pietro Sterbini, con quel po’ po’ di ingegno, con quella vecchia esperienza di antico cospiratore, ambizioso di pervenire in alto, si metteva a fare simili discorsi avanti a duecento persone raccolte per la maggior parte fra la infima plebaglia e pensava di ammazzare il Papa... se riusciva?.. Poi quei razzi innalzati dal Pincio, o quelle granate sparate dal Pincio di pieno giorno quando i razzi non si sarebbero veduti, o lo sparo non si sarebbe udito; poi quelle disposizioni cosi confusionarie e caotiche di accorrere o qua o là son tutte cose che fanno pensare a una congiura ordita in un teatrino di burattini per uso e consumo dei ragazzi.

Eppure questo cumulo di assurdità e di falsità, che non ha trovato in atti che smentite, di cui nessuna parte è sussidiata da una sola testimonianza, seguita ad essere il fondamento sul quale sta saldo ed impavido il Relatore Laurenti, ai cui occhi tutto ciò non solo sembra verosimile, ma vero e provato.

Ma non basta.

Lo stesso impunitario nel susseguente decimo esame narra: la sera del 14 novembre coi Facciotti, col Pinci, col Maiorini, con Adamo Ceccarelli andai al Circolo popolare e là trovammo tutti i soliti, Sterbini, Canino, i due Brunetti, Todini, Ranucci, Trentanove, i due Costantini Guerrini e vidi un giovane che dal Trentanove mi fu indicato col nome di un tal Piastrini chirurgo — non mi ricordo se c’era quel Corsi — il Bezzi, Zeppacori, Fabn, Badini, Ceccarelli, Pinci, Felice Neri, Giuseppe Caravacci, Diadei, i due fratelli Ferranti, Giovanni Costa, i due fratelli Trinca, Luigi Santori ed altri legionari a me incogniti che vestivano chi con la panuntella e chi alla borghese.