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capitolo decimonono 123

consueti la sentenza si è espresso contro quell’impiegato ed il Supremo Tribunale con parole ingiuriose e sconcie.

«Abbracciato poi dai Signori Confratri1 ha mostrato subito la più decisa avversione alla prattica di ogni dovere religioso.

«Non molto dopo ha fatto richiesta di una copia della sentenza che lo riguarda, il che non si è creduto opportuno di negargli. La lettura di questa lo ha tenuto occupato per lo spazio di circa mezz’ora ed ha quindi dichiarato esser la medesima un complesso di menzogne e di infamie.

«Ha proseguito poscia a mostrarsi sordo ad ogni caritatevole e religiosa esortazione dei Signori Confratri, tenendo un linguaggio pieno di false massime e stravolgendo i più sagri principii di nostra santa Religione.

«Monsignor Sagretti Presidente del Supremo Tribunale della S. Consulta.

«P. Massimi Giusdicente.

«Alessandro Rossi, Notaio».

A questo primo fa seguito un secondo Rapporto, inviato circa quattr’ore dopo.

Eccolo:

«Carceri Nuove

«Ore 4 antimeridiane del dì 22 Luglio 1854.

«Facendo seguito all’altro rapporto delle 11 e mezzo pomeridiane di questa notte niente di consolante potrebbe aggiungersi sul conto del condannato Sante Costantini. Desso si è, fino a quest’ora, mantenuto ne’ stessi irreligiosi sentimenti; ed ha rese inutili tutte le pratiche ed i sforzi (sic) dei Signori Confratri e dei Rev.mi P. Domenico Antonio da Frascati Cappuccino e P. Antonio Delle Fornaci Trinitario, sopracchiamati all’oggetto di ridurlo a migliori consigli.

La più rimarchevole apatia accompagna i detti ed il contegno del condannato, per cui avvicinandosi l’ora stabilita

  1. Confratri della Venerabile Arciconfraternita di San Giovanni Decollato, il cui interessante Rapporto, che è il quarto ed ultimo contenuto negli atti processuali e fu già pubblicato da quel tale Emilio Del Cerra in quel suo siffatto libro, io riproduco fra i documenti. Vedi Documento N. XVI.