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capitolo settimo 351

da lui ordinati, il zelantissimo Capitano Giovanni Galanti, di sua iniziativa, aveva proceduto alla cattura di Francesco Costantini, da lui, nel surriferito rapporto, denunciato come uno dei sei delegati nel fienile di Ciceruacchio alla uccisione del Rossi, anzi come colui dalla sorte designato alla esecuzione del delitto.

Tale arresto era eseguito l’11 gennaio 18501; e il 20 dello stesso mese il medesimo Capitano Galanti, senza ordinanza dell’istruttore, aveva proceduto all’arresto di Luigi Grandoni, eseguendo anche un’accurata perquisizione nella casa di lui, in via Bonella n. 20, asportandone una cassetta di ferro, contenente parecchie carte, che egli sugellò in presenza di testimoni2.

Così il 15 gennaio il processante Cecchini potè sottoporre al primo costituto Francesco Costantini descritto cosi: «Un uomo dell’apparente età di 20 anni, statura giusta, corporatura snella, senza barba nè baffi, di carnagione naturale alquanto pallida, capelli neri, fronte regolare, occhi castagni, ciglia scure, mento regolare, naso e bocca giusta, il quale dichiarò chiamarsi Francesco Costantini di Feliciano, di anni 20, nato a Fuligno, prima ebanista ora studente musica e canto.

«Egli non ha commesso alcun delitto e non ha avuto a far mai nulla con la giustizia; dal 1841 ad oggi è sempre stato a Roma. Nello scorso autunno fu, col fratello Sante, a villeggiare, come tutti gli anni, a Fuligno, dove lui tornò nel novembre 1849. Il fratello Sante, che ha due anni più di lui ed è scultore, è da quindici o venti giorni partito per la Grecia, per trovarvi lavoro, perchè a Roma non ce n’è: non sa se è partito solo o in compagnia di qualche amico. Vivevano presso la madre Maddalena, che li manteneva col prodotto della sua professione di sarta; prima della rivoluzione lui e suo fratello davano, fra tutti due, alla madre due scudi alla settimana. Poi, dopo la rivoluzione, si eran fatti soldati nella legione Masi, nella quale lui fu sergente e il fratello prima sergente maggiore e poi sottotenente. L’ottobre 1848 loro due furono a Fuligno, donde tornarono a Roma il 3 o 4 novembre. E invitato a dire come passò la giornata del 15, si sforza di produrre un alibi, asserendo di essersi trattenuto in casa

  1. Processo rapporto riservato Galanti, foglio 407 a 409.
  2. Processo, nuovo rapporto riservato Galanti, foglio 436 a 440.