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mi recai al palazzo della Cancelleria. Giunto vicino al portone cominciai a vedere diversi individui che entravano nel cortile, vestiti con quella sudicia e ridicola montura indossata dai reduci di Vicenza, e siccome tal montura da qualche tempo non si vedeva, tale uniformità di vestiario di nuovo comparsa mi mise in sospetto di qualche giro, vedendo che buon numero d’individui la indossavano in quel giorno e sospettai che quel vestiario potesse essere un segno di convenzione. Questo mio sospetto si accrebbe nel vedere che ognuno di tali individui che giungeva, veniva dagli altri ricevuto colle seguenti parole: «Sei venuto? Bravo, bravo», e quindi fra loro confabulando intesi che dicevano parlando del ministro Rossi le precise parole: «Questa carogna dovrebbe aver paura, sta a vedere che non viene». Dopo pochi momenti io sentii, anzi vidi la carrozza del Rossi che dalla parte dei Baullari veniva direttamente al portone; ed allora, raddoppiando le mie osservazioni su quelli individui, per vedere che cosa facevano, sentii che uno di essi, che io non riconobbi, ma che doveva essere forse il direttore di tutti, disse ai suoi compagni: «Dentro, dentro, dentro». Infatti questi individui, così monturati, uniti ad altri in uniforme civica, che pur non conobbi, e qualche borghese, pur ignoto, defilarono in due ali nella linea del cortile, che motte alla scala grande, e quando il signor Righetti, che accompagnava in carrozza il Conte Rossi, cominciò a scendere per il primo dal legno, seguendolo poi il ministro, vidi ed udii che tutti quelli, come sopra descritti, che avevano formato le due ali e che in tutti potevano essere circa una cinquantina, cominciarono a fischiare, ed a gridare con voce cupa: «Ammazzalo, ammazzalo», volendo indicare lo stesso Rossi; e dopo che il predetto Conte fu sceso dal legno e si fu, per così dire, incanalato in mezzo alle due file per andare verso la scalea, vidi che un piccoletto, vestito colla indicata sudicia montura vicentina e che stava nell’ala destra, ossia che, nel modo che camminava il Rossi, corrispondeva alla di lui destra, e che era dalla parte delle colonne verso il cortile, sfoderata la daga, vibrò da quella parte un colpo che ignoro se lo ferisse dietro, di che tutti i componenti le due indicate ali si dettero, ad un tratto, una stretta o riunita strettissima intorno al ministro e subito si intese una voce che diceva; «Via, via, via»; dietro di che tutti