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pavimento fu dato dal nuovo Rettore dell’Opera del Duomo, Alberto Aringhieri. Nel periodo del suo ufficio, che va dal 1481 al 1498, oltre lavori di grande importanza quali la decorazione della cappella di S. Giovanni e del Battistero di S. Giovanni, fu sopratutto curato il proseguimento del pavimento del Duomo. Per primo fu compiuto il riquadro dell’Hermes Trismegisto, posto al principio della navata maggiore, e il cui autore sembra essere Giovanni di maestro Stefano. Vengono poi le Sibille delle due navate laterali, per le quali fecero i disegni i maggiori artisti del tempo, fra cui i più eminenti furono Matteo di Giovanni, Antonio Federighi, Guidoccio Cozzarelli e Neroccio di Bartolomeo. Successivamente fu completato l’ornamento del transetto di destra, con le due grandi storie della cacciata di Erode disegnata da Benvenuto di Giovanni del Guasta, e la strage degli Innocenti di Matteo di Giovanni, che è forse il più bel pezzo dell’intero pavimento. E infine con il riquadro della storia di Jefte, per opera di Bastiano di Francesco di Sano, fu completato anche il transetto sinistro. Ed è meraviglioso il pensare che questo grandioso lavoro fosse potuto eseguire proprio negli anni in cui Siena attraversava uno dei periodi più agitati della sua storia.

Nel 1505 il Pinturicchio completava, con l’allegoria della Fortuna, i graffiti della navata centrale, e con lui termina questa prima maniera di ornamentazione marmorea del pavimento. Infatti, quando nel 1518 fu ripreso e portato a compimento quel che rimaneva incompiuto, il Beccafumi adottò una nuova

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