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centrale, in cui si hanno i simboli di Siena e delle città sue amiche.
Nel 1423, sotto la guida di Domenico di Niccolò de’ Cori si ha una nuova ripresa di lavoro: fu cioè adornato di varie storie e figure l’ambulacro del coro fra l’altare di S. Ansano e quello del Sacramento, Oltre alle due grandi composizioni della strage dei filistei e la battaglia contro i re amorrei, si ha al centro il tondo nel quale David il salmista siede in trono, mentre riquadri minori contengono David con la fionda e il gigante Golia, Salomone e Giosuè. Sembra che il David e le due figure di David con la fionda e Golia siano opera di Niccolò, mentre Paolo di Martino e altri artisti sarebbero autori delle altre composizioni e dei fregi ornamentali.
Compiuto il lavoro dell’ambulacro del coro, fu intrapreso il proseguimento dell’opera per il transetto destro, per il quale nel 1434 Domenico di Bartolo di Ghezzo eseguì il riquadro dell’imperatore Sigismondo, e nel 1443 Pietro del Minella l’altro con la morte di Assalonne, Poco dopo Antonio Federighi eseguiva dinanzi alla attuale cappella del Voto la mirabile allegoria delle età dell’uomo.
Dopo un intervallo di circa 30 anni, furono ancora ripresi i lavori del pavimento; questa volta sì passò al transetto di sinistra, per il quale nel 1473 fu disegnata la grandiosa composizione dell’assedio di Betulia. Variamente attribuita a Matteo di Giovanni e a Urbano da Cortona, fu materialmente eseguito da Antonio Federighi.
Ma il massimo impulso al completamento del
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