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Il pavimento del Duomo di Siena ci offre un esempio unico di decorazione, così caratteristico che è assai difficile il trovare, sia pure in scala ridotta, qualche esempio analogo in tempi più antichi. Tuttavia nell’atrio del Duomo di Lucca esiste un fregio a figure di uomini e animali, in marmi bianchi, rossi e neri, con tocchi di graffito per dare rilievo alla scena, e che risale all’anno 1233. Precedentemente gli artisti romanici avevano qualche volta inserito, nei pavimenti a disegni geometrici, qualche tondo racchiudente simboli cristiani, come le colombe che si abbeverano al calice; ma in questi casi si aveva solo un intarsio di bianco sui nero, senza alcun segno di graffito come si vede ad esempio nella Chiesa di S. Miniato al Monte sopra Firenze. Invece il frammento di Lucca e il pavimento di Siena, in cui oltre all’impiego di marmi di vari colori si ha l’aggiunta del graffito che dà rilievo alle scene già caratterizzate dall’uso di materiale policromo, sono una creazione nuova, di cui non si ha esempio, se non si vuole cercarla nei mosaici romani, la cui tecnica è però così fondamentalmente diversa.

Comunque, se si dà fede al Vasari, Duccio di Boninsegna sarebbe l’inventore di questo genere di


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