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quando passavo. Eppure hai conosciuto la mamma, sai come sono... mi portavi in festa... Credi che anch’io non ce l’abbia con quei vigliacchi di prima?... almeno questi si difendono... Adesso mi tocca vivere e mangiare il loro pane, perché il mio lavoro l’ho sempre fatto, nessuno mi ha mai mantenuta, ma se volessi dir la mia... se perdessi la pazienza...
Santa diceva queste cose al tavolino di marmo, guardando Nuto senza sorridere, con quella bocca delicata e sfacciata e gli occhi umidi offesi — come le sue sorelle. Nuto fece di tutto per capire se mentiva, le disse perfino che sono tempi che bisogna decidersi, o di là o qua, e che lui s’era deciso, lui stava coi disertori, coi patrioti, coi comunisti. Avrebbe dovuto chiederle di fare per loro la spia nei comandi, ma non aveva osato — l’idea di mettere una donna in un pericolo cosí, e di metterci Santa, non poteva venirgli.
Invece a Santa l’idea venne e diede a Nuto molte notizie sui movimenti della truppa, sulle circolari del comando, sui discorsi che facevano i repubblichini. Un altro giorno gli mandò a dire che non venisse a Canelli perché c’era pericolo, e infatti i tedeschi razziarono le piazze e i caffè. Santa diceva che lei non rischiava nulla, ch’erano vecchie conoscenze vigliacche che venivano da lei a sfogarsi, e le avrebbero fatto schifo non fosse stato per le notizie che cosí poteva dare ai patrioti. Il mattino che i neri fucilarono i due ragazzi sotto il platano e ce li lasciarono come cani, Santa venne in bicicletta alla Mora e di là al Salto e parlò con la mamma di Nuto, le disse che se avevano un fucile o una pistola lo nascondessero nella riva. Due giorni dopo la brigata nera passò e buttò per aria la casa.
Venne il giorno che Santa prese Nuto a braccetto e gli disse che non ne poteva piú. Alla Mora non poteva tornare perché Nicoletto era insopportabile, e l’impiego di Canelli, dopo tutti quei morti, le scottava, le faceva perdere la ragione: se quella vita non finiva subito, lei dava di mano a una pistola e sparava a qualcuno — lei sapeva a chi — magari a se stessa.
— Andrei anch’io sulle colline, — gli disse, — ma non posso. Mi sparano appena mi vedono. Sono quella della Casa del fascio.
Allora Nuto la portò nella riva e la fece incontrare con Baracca. Disse a Baracca tutto quello che lei aveva già fatto. Baracca stette a sentire guardando in terra. Quando parlò disse soltanto: — Torna a Canelli.
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