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arrampicarmi sulla schiena liscia di Silvia come fosse il palo della cuccagna, e sentii Cirino che si alzava per andare al cancello, e parlare, sbatter porte e il cavallo sbuffare. Mi girai sul saccone e pensai com’era bello che adesso ci fossimo tutti. L’indomani ci saremmo svegliati, saremmo usciti in cortile, e avrei ancora parlato e sentito parlare della festa.


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