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Capivo. La storia era cosí assurda che doveva esser vera. Ma non mi aveva detto tutto, era chiaro.
— E perché non si sposa?
— Cambierebbe qualcosa? — disse Momina. — Di farsi una posizione non ha bisogno. Che cosa sia un uomo, lo sa... E poi in casa la tengono stretta.
Tornò Mariella coi suoi uomini. Di sopra chiamavano. Avevano deciso di rimettersi in macchina e tornare piano piano a Noli. L’idea di non andare a Sanremo non mi dispiacque, ma che cosa avremmo fatto a Noli? Per me, decisi di sedermi in quella piazzetta e far sera cosí.
Avevamo lasciato la Nene sull’altra automobile; ero seduta tra Momina e Rosetta, davanti c’era Mariella col barone. Questi due complottavano, e a un tratto il barone si volta e ci chiede se soffriamo la macchina. Poi partí come il vento.
Passò Noli senza fermarsi, passò Spotorno, entrò a Savona. Questa storia cominciava a seccare. Toccai col gomito Momina, mostrai Mariella che si stringeva al fianco dell’altro e le dissi: — Tu non ti senti mal di stomaco? — quando la gran macchina rallentò, svoltò qua e là, si fermava. Ci dissero: — Andiamo a ballare?
Valeva la pena venire in Riviera. Trovammo un tea-room su una piazza e la gente che passeggiava fece ala alla nostra discesa. Eravamo da sole un numero di varietà.
Una volta dentro, Momina espresse il pensiero di tutti. — Ecco, — disse al barone, — lei si dedichi a Mariella. Oggi non mi sento di ballare.
— Neanch’io, — disse Rosetta.
— Neanch’io.
Era un locale novecento, con le tramezze traforate e le palme. — Noi andiamo a vedere Savona, — dicemmo ai due. — Divertitevi.
Uscimmo per le strade, sollevate. Non c’era gran che da vedere a Savona e di domenica, ma la nuova città fece il suo effetto solito. C’era un gran cielo con qualche nuvola, c’era aria di mare, andavamo cosí alla ventura. In un caffè mangiammo paste, guardando le donne e la gente che guardava noi. Cosí arrivammo fino al porto, dove invece di case c’erano brutti bastimenti neri e rossi.
— È finito, — disse Momina. — Tutto finisce.
Passammo davanti ai bettolini a scantinato, dove friggevano pesce.
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