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e la gente ci correva ci si ritrovava casualmente come occupata a darle gli ultimi tocchi e riconoscersi. Passeggiai sotto i palazzi del centro, guardando i grandi negozi che aspettavano il primo cliente. Nessuna di quelle vetrine e quelle insegne era dimessa e familiare come la ricordavo, non i caffè non le cassiere non le facce. Soltanto il sole obliquo e l’aria gocciolante non erano cambiati.

E nessuno andava a spasso, tutti sembravano occupati. Per strada la gente non viveva, scappava soltanto. Pensare che un tempo quelle strade del centro m’erano parse, passandoci col mio scatolone al braccio, un regno di gente in ferie e spensierata, come allora immaginavo le stazioni climatiche. Quando si ha voglia di una cosa, la si vede dappertutto. E tutto questo solamente per soffrire, per darmi calci nelle caviglie. «Di che cosa aveva voglia, — mi chiesi, quella stupida che ieri ha preso il veronal?» Un uomo di mezzo... Da ragazze si è sciocche. La mia veneta aveva ragione.

Rientrai all’albergo e mi vidi davanti la faccia inaspettata del magro Morelli, quello del biglietto. Me l’ero scordato.

— Come ha fatto a trovarmi? — gli dissi ridendo.

— Non è nulla. Ho aspettato.

— Tutta la notte.

— Tutto l’inverno.

— Vuol dire che ha tempo.

Io quest’uomo l’avevo sempre veduto in costume da bagno, sulle spiagge romane. Aveva il pelo sul torace magro, un pelo grigio, quasi bianco. Adesso la cravatta di seta e il panciotto chiaro ne facevano un altro.

— Lo sa che è giovane. Morelli? — gli dissi.

S’inchinò e m’invitò a colazione.

— Gliel’hanno detto ieri sera che non esco?

— Pranziamo qui allora, — disse lui.

Quei tipi che scherzano senza mai ridere, non mi dispiacciono. Dànno un po’ di soggezione e proprio per questo con loro ci si sente sicure.

— Accetto, — gli dissi. — A patto che mi racconti qualcosa di divertente. Come va il carnevale?

Quando fummo seduti, non mi parlò del carnevale. Non parlò nemmeno di sé. Parlò, senza sorridere, di un salotto di Torino — disse il nome, nobiltà — , dov’era successo che certi signori impor-


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