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— cosa racconti che la campagna è cambiata. La campagna la fanno gli uomini. La fanno gli aratri, i solfati, il petrolio...
— Si capisce, — disse Oreste.
Il padre approvò. — ... Non c’è niente di misterioso nella campagna, — disse Pieretto. — Anche la zappa è uno strumento scientifico.
— Non ho mai detto che la terra sia cambiata, — esclamai.
— Dio buono, — aggiunse il padre, — si vede quel che conta la zappa, quando un campo va in gerbido. Non si conosce piú. Sembra il deserto.
Fu la mia volta di guardar Pieretto. Non dissi nulla e ridevo.
Parlò lui. Disse: — Il pantano è un’altra cosa.
— Che cosa?
— Da queste vigne, per esempio. Qui regna l’uomo e laggiú il rospo.
— Ma rospi e bisce sono in tutta la campagna. E i grilli, — dissi, — e le talpe. E le piante sono uguali dappertutto. Di giorno e di notte. In un incolto ci sono le stesse radici che qui.
Il padre ci ascoltò soprapensiero. Disse a un tratto voltandosi: — Per vedere cos’è un incolto bisogna andare nelle terre del Greppo. Dio buono, è tutt’oggi che penso a quel ragazzo e a suo padre. Certe cose si capiscono adesso. Una tenuta che, quando il nonno era vivo, compravano soltanto l’olio e il sale. Brutta cosa aver la terra e non starci...
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