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contadine sedute. La casa d’Oreste era all’angolo della piazza, sul terrazzo dei muraglioni, e aveva un roseo colore marezzato — una vera villetta scolorita dalle rampicanti e dal vento. Perché lassú tirava vento anche a quell’ora: me ne accorsi non appena sbucai sulla piazza e il carrettiere m’indicò la casa. Ero sudato e andai dritto ai tre gradini della porta. Bussai col batacchietto di bronzo.

Mentre aspettavo mi guardavo intorno: l’intonaco scabro nella luce, un ciuffo d’erba sul terrazzo contro il cielo, il gran silenzio meridiano. Nello strepito del carro che s’allontanava, pensai che quelli per Oreste erano luoghi familiari, c’era nato e cresciuto, dovevano dirgli chi sa che. Pensai quanti luoghi ci sono nel mondo che appartengono cosí a qualcuno, che qualcuno ha nel sangue e nessun altro li sa. Ritoccai con mano la porta.

Mi rispose una donna attraverso le persiane accostate. Esclamò, brontolò, s’informava. Né Oreste né il suo amico erano in casa. Mi disse di attendere; chiesi scusa di arrivare a quell’ora; finalmente mi apersero.

Da ogni parte sbucavano donne — vecchie, fantesche, bambine. La mamma d’Oreste, una donnona in grembiule di cucina, mi accolse agitata, s’informò del mio viaggio, mi fece entrare in una stanza in ombra (quando schiuse le persiane mi accorsi ch’era un salotto con chicchere e quadri, fodere ai mobili, un treppiedi di bambú, vasi di fiori), mi chiese se volevo il caffè. C’era un chiuso odore di pane e di frutta. Si sedette anche lei e m’intrattenne, col superiore sorriso d’Oreste sulle labbra. Mi disse che Oreste tornava subito, che gli uomini tornavano subito, si pranzava tra un’ora, e che tutti gli amici d’Oreste erano bravi, non facevano le sue stesse scuole? Poi si alzò e disse: — C’è vento, — e richiuse le persiane. — Lei ci deve scusare; dormirete insieme. Vuole rinfrescarsi?

Quando arrivarono Oreste e Pieretto conoscevo già tutta la casa. La nostra stanza dava nel vuoto, sulle colline lontane, e ci si lavava in un catino, spruzzando le mattonelle rosse. — Non si faccia riguardo se bagna per terra. Scaccia le mosche — . Ero già uscito sul terrazzo, ero sceso in cucina, le donne lavoravano al camino sul fuoco crepitante. Avevo sfogliato almanacchi e vecchi libri di scuola nell’ufficio del padre, dove questi era poi entrato vociando, ma lo conoscevo già dalle fotografie del salotto. Que-


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