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Intanto l’orchestra suonava e borbottai qualcosa anch’io. Non sapevo ballare. Poli, impassibile, aspettò che finissi e riprese:

— Desidero dirvi che questi sono giorni per me molto importanti. Ieri ho capito molte cose. Quel grido dell’altra notte mi ha svegliato. È stato come il grido che sveglia un sonnambulo. È stato un segno, la crisi violenta che risolve una malattia...

— Eri malato? — disse Rosalba.

— Ero peggio, — disse Poli. — Ero un vecchio che si crede ragazzo. Adesso so che sono un uomo, un uomo viziato, un uomo debole ma un uomo. Quel grido mi ha mostrato a me stesso. Non mi faccio illusioni.

— Potenza di un grido, — disse Pieretto. Senza volerlo, scrutai gli occhi di Poli, se non fossero pesti.

— La mia vita, — lui continuò, — la vedo come la vita di un altro. So chi sono adesso, di dove vengo, cosa faccio...

— Ma questo grido, — lo interruppi, — lei l’aveva già sentito?

— Sei duro, — disse Pieretto.

— Era il richiamo che si usava a caccia, — disse Poli sorridendo.

— A caccia siete stati! — scattò Rosalba.

— Siamo stati in collina.

Seguí un silenzio imbarazzato, in cui tutti, tranne Poli, ci guardammo le unghie. Di nuovo quella donna cantava, nella cerchia dei tavoli. Sentii che Rosalba affannosa batteva il tempo col tacco. Sulla voce cadenzata e sul fruscio delle coppie pensai al coro dei grilli, nella collina nera.

— Ebbene, — concluse Rosalba, — non hai piú storie? vuoi ballare adesso?

Poli non batté ciglio e non si mosse. Pensava al suo grido.

— È bello svegliarsi e non farsi illusioni, — continuò sorridendo. — Ci si sente liberi e responsabili. Una forza tremenda è in noi, la libertà. Si può toccare l’innocenza. Si è disposti a soffrire.

Rosalba schiacciò la sigaretta nel piattino. Finché taceva, poveretta, cosí magra e divorata, era sopportabile. Almeno per noi che, in quegli anni, non sapevamo ancor bene cosa fosse sazietà. La voce educata di Poli la domò, la contenne. Rosalba si torceva, come nuda.

Infine gli disse sul viso: — Diccelo chiaro cosa pensi. Vuoi scappare da Torino?

Poli, accigliato, le toccò la spalla, le prese l’ascella, come si fa


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