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schianto di uno sportello d’auto richiuso di colpo. Oreste mi disse all’orecchio: — Adesso arriva la Volante, — e attendemmo fissando quegli alberi. Ma per un pezzo niente fu. Ormai il cane s’era chetato, e dappertutto era voce di grilli sotto le stelle. Noi fissavamo quella banda d’ombra.

— Andiamo, — dissi, — siamo in tre.


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