Pagina:Pavese - Romanzi Vol. 2, Einaudi, 1961.djvu/142



— Per me non c’è differenza da un fiore in un vaso, — disse Pieretto.

Per strano che paia, non eravamo mai saliti fino in cima, almeno per quella strada. Ci doveva essere un punto, un valico, dove la strada pianeggiava, il balzo estremo della costa, ch’io immaginavo come un’ultima siepe, un balcone aperto sul mondo esterno elle pianure. Da altri punti delle colline, da Superga, dal Pino, avevamo già guardato di là, in pieno giorno. Oreste ci aveva additato all’orizzonte di quel mare di bricchi ombre vaghe e selvose, i suoi paesi.

— È proprio tardi, — disse Oreste. — Qui una volta era pieno di locali.

— Chiudono a una cert’ora, — disse Pieretto. — Ma chi è dentro continua a far baldoria.

— Val la pena di venire in collina, d’estate, — dissi, — per divertirsi a porte e persiane chiuse.

— Avranno un giardino, — disse Oreste, — dei prati. Dormiranno nel parco.

— Viene il momento che anche i parchi finiscono, — dissi.

— Viene il bosco e la vigna.

Oreste grugní. Dissi a Pieretto: — Tu non conosci la campagna. Giri tutta la notte ma non conosci la campagna.

Pieretto non rispose. Ogni tanto, abbaiava un cane, chi sa dove.

— Ci fermassimo, — disse Oreste, a una svolta.

Pieretto uscí dai suoi pensieri. — Tanto piú, — disse in fretta, — che le lepri e le bisce sono ridotte sottoterra e hanno paura di chi passa. L’odore che regna è la benzina. Dov’è piú la campagna che piacerebbe a voialtri?

S’attaccò a me selvaggiamente. — Se qualcuno venisse sgozzato nei boschi, — dichiarò con quel suo tono perentorio, — tu davvero credi che sarebbe una cosa leggendaria? che intorno al morto tacerebbero i grilli? che il lago di sangue conterebbe piú che uno sputo?

Oreste, in attesa, sputò con disgusto. Ci disse: — Attenti, viene giú una macchina.

Comparve lenta e silenziosa una grande automobile scoperta, di un pallido verde, e si fermò, senza un sussulto, docile. Una metà rimase in ombra sotto gli alberi. La guardammo interdetti. — Ha

i fari spenti, — disse Oreste.


138