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— Siete in molti quassú? — chiesi a Giorgi.

— Non conosce la zona?

— I suoi due uomini, — gli dissi, — sono i primi partigiani che ho visto in carne e ossa.

Strinse le labbra e mi guardò. — Devo crederle? — disse. — Non mi sembra, — e sorrise.

Mi raccontò ch’era in missione viveri. Mi disse: — Dov’è il suo paese? — e accennò con la mano oltre i boschi. — È là mi pare. Noialtri invece pioviamo di lassú, — mostrò la parte del tramonto. — La nostra vita è tutta qui: corse, requisizioni, corvé. Annoiarsi non serve. C’è il suo bello anche in questo.

Strinse le labbra e cacciò il fumo. Allora arrischiai la domanda. Gli dissi che l’ultima volta che l’avevo veduto, lui parlava di guerra, ma di guerra fascista. Si era messa una certa divisa, ce l’aveva con certe persone. Possibile che adesso la grazia l’avesse toccato?

— La disgrazia, — mi disse. — Per mia disgrazia avevo fatto un giuramento.

— Ma la guerra fascista era un’altra. Chi sono adesso i sovversivi? — dissi.

— Tutti quanti, — rispose. — Non c’è piú un italiano che non sia un sovversivo — . Sorrise secco, bruscamente. — Non crederà che si combatta per quei fessi suoi amici.

— Quali fessi?

— Quelli che cantano «Rivoluzione» — . Buttò la cicca con disgusto. — Finito il lavoro coi neri, — tagliò, — si comincia coi rossi.

— Credevo che andaste d’accordo, — dissi.

Tacemmo e guardavo la valle.

— Domani spero di arrivare a casa, — ruppi lasciando il muricciolo. — Se, beninteso, non mi arresta qualcuno per strada.

Scosse il capo, serio. — Lei dev’essere pieno di salvacondotti, disse. — Non è da tutti cacciarsi quassú a passeggiare.

Assistetti alla loro partenza verso il cielo del tramonto. Mi ricordai che dalla parte di quel cielo guardavo la sera quando, ragazzo, vivevo oltre i boschi, e forse nel profilo incendiato d’allora c’era una curva, una vetta, un alberello di questi. I partigiani salirono sui loro mezzi — sbucò un’altra macchina — erano forse una decina di ragazzi con Giorgi, uno tra loro infarinato, un panettiere. Rividi i due che mi avevano fermato, non mossero ciglio. I


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